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visione del mondo modus vivendi concretezza con-filosofare argomentazione esercizio

B1. La filosofia come visione-del-mondo e l'individuo come inizio e fine del filosofare

Elemento comune delle varie pratiche filosofiche attuali, pur sotto la diversità delle prospettive specifiche, è innanzitutto la pratica socio-culturale della filosofia, pubblica e con valenza ‘politica’, in senso ampio. La riflessione filosofica ha uno scopo più edificante che dimostrativo, maggiormente orientato alla cura intellettuale dell'umanità che allo sviluppo del sapere o al progresso di conoscenze. Per chiarire questo punto vale la pena forse di ricordare la nota distinzione husserliana (1911) tra la filosofia come Wissenschaft e come Weltanschauung. Entrambe rappresentano atteggiamenti e attività che trovano il loro fondamento nella Lebenswelt o ‘mondo-della-vita’ (ogni sistema filosofico è infatti una ‘visione del mondo’), ma mentre la prima forma tende a cristallizzare per lo più in dottrina autonoma e ricerca pura, magari fine a se stessa, la seconda si caratterizza per il suo essere eminentemente funzionale all'esistenza concreta. La differenza è procedurale, applicativa, ma non sostanziale. La filosofia come ‘visione del mondo’ (contrapposta appunto alla filosofia come ‘scienza’) consiste essenzialmente in una descrizione creativa del sé, che procede nel senso di una re-interpretazione continua, originale e in varia misura indipendente della realtà entro cui si vive.[1] Fin qui il riferimento concerne una certa immagine della filosofia in sé, in quanto occupazione, attività, ma il concetto di filosofia come ‘visione del mondo’ rientra nell'ambito delle pratiche filosofiche anche da un altro punto di vista, e questa volta a livello di singolo individuo. Ciascuno di noi infatti possiede, in maniera esplicita o implicita, atteggiamenti, convinzioni, principi, opinioni, giudizi, meccanismi di ragionamento, dubbi, interrogativi fondamentali o quant'altro possa essere ricondotto a un tutt'uno integrato, razionalizzato e paragonato a un vero e proprio sistema di pensiero. Può essere in sé non molto sviluppato, coerente e profondo, magari anche rudimentale, in confronto ai grandi sistemi filosofici della manualistica tradizionale, ma rappresenta pur sempre una concezione del mondo, che è poi ciò da cui ciascun progetto personale di vita trae la sua forza. Non a caso, nel tentativo di fornire un quadro concettuale della consulenza filosofica, Ran Lahav, filosofo e neuropsicologo israeliano molto attivo in USA, ha sostenuto che la pratica consiste in una worldview interpretation,[2] dove per worldview o ‘visione del mondo’ egli intende la totalità dei punti di vista del singolo sui molteplici aspetti dell'esistenza, e compito del consulente filosofico è proprio quello di aiutare a esplicitare, articolare o mettere alla prova tutto ciò.[3] Probabilmente un po' in tutte le pratiche filosofiche, direttamente o indirettamente, questa caratteristica ricorre, in varia misura. Nelle diverse situazioni di gruppo, almeno duali, il con-filosofare può essere ed è occasione per riflettere e far mente locale sul proprio sistema di pensiero o su qualche sua parte, valutarne la coerenza, scandagliare, modificare o affinare certi punti, approfondirne altri. Se si esula dall'approccio contenutistico-disciplinare e si garantisce però al contempo una certa scrupolosità metodologica, ragionando su assunzioni di fondo, strutture, connessioni interne, conclusioni, conseguenze, ecc., in fondo è come se si trattasse di analisi filosofica di teorie applicata a concezioni personali.

 

Note

[1] Cfr. E. Husserl, La filosofia come scienza rigorosa, Laterza, Roma 1994 (ed. originale 1911).

[2] Concezione poi ripresa e sviluppata anche da Eckart Ruschmann (ad esempio in: Philosophische Beratung, Stuttgart, Kohlhammer 1999), nel suo tentativo di fondazione della disciplina.

[3] Cfr. R. Lahav, "A conceptual framework for philosophical counselling: a worldview interpretation", in R. Lahav & M. da Venza Tillmanns (eds.), Essays on Philosophical Counselling, University Press of America, Lanham-New York 1995, pp. 3-25.

 

 

Pratiche filosofiche, Vers. 2.0  © July 2005
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