[Approfondimento]
Analisi e psicoterapia esistenziale
L'analisi e la psicoterapia esistenziale si preoccupano fondamentalmente di (far) migliorare l'auto-conoscenza del soggetto interrogante, che dovrebbe con ciò meglio padroneggiare la propria
vita.
Tali attività trovano le loro radici filosofiche nel pensiero di Kierkegaard, o nella fenomenologia di Husserl, ma soprattutto nell'Esistenzialismo (propriamente detto) di Sartre, Camus, ecc., da un lato, e nella
Existenzphilosophie (Filosofia dell'esistenza) di Heidegger, Jaspers, ecc., dall'altro. Si segue con ciò l’idea di dover collocare separatamente
i due diversi filoni di pensiero: quello d'origine francese e l'altro tedesco.
L'esistenza per l'esistenzialista si risolve nel puro atto di esistere, nel confine spazio-temporale, mentre per il filosofo dell’esistenza essa è autentica solo quando venga posta di fronte alla trascendenza. La
differenza – solo apparentemente sottile – ha numerose conseguenze teoriche e
pratiche.[1]
Agli inizi della psicoterapia esistenziale v'è probabilmente il tentativo di Ludwig Binswanger di adoperare la filosofia di Heidegger a fini terapeutici, approccio sviluppato poi da Victor
Frankl, Rollo May, W. Stern e altri negli Stati Uniti
(logoterapia, psicofenomenologia, psicologia esistenziale, ecc.). Qualcosa di analogo viene fatto da Lang e altri autori con Sartre e l'esistenzialismo francese,
sulla base della critica contro la psicologia del profondo (la psicanalisi di Freud, la psicologia analitica di Jung, ecc.).
Nell'analisi esistenziale, generalmente, al concetto di "inconscio" non viene attribuito alcun ruolo esplicativo
fondamentale, a livello psicodinamico; l'evento psichico e la condizione psicopatologica sono assimilati a qualunque altro evento naturale (così come accade, ad es., anche nella teoria della personalità di Rogers o nella psicologia umanistica di
Maslow) e il trattamento dello stato di disagio è posto nel solo ordine
discorsivo delle cose (questioni di senso, di significato, di chiarimento con se
stessi e con gli altri, ecc.).
Da ricordare, nel medesimo gruppo, pure la terapia esperienziale di Whitaker e Malone, nonché
diverse varietà di counseling filosofico attuale d'ispirazione fenomenologica ed esistenziale.
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[1] Sulla distinzione in oggetto, cfr. ad esempio: G. Penzo, Prefazione al libro: K. Jaspers, La filosofia dell’esistenza, Laterza, Roma-Bari 1996, pp. V-XVI.
A. Volpone © Sezione Pratiche Filosofiche di www.FILOSOfare.org - Luglio 2005 [ Pagina di 1 di 1]