SCUOLA MEDIA

SCUOLA MEDIA "G. MASSARI" - BARI

Negli anni 1993-94 nella città di Bari furono condotte le prime sperimentazioni di "Philosophy for children" in numerose scuole medie della città. Fu utilizzato il racconto Il prisma dei perché. Mancò, allora, la possibilità di dare alle prove che si andavano facendo la dovuta sistematicità e continuità. Soprattutto, la formazione dei docenti restò affidata all'entusiasmo e alla buona volontà dei singoli senza il necessario supporto degli organi istituzionali. Tuttavia, quelle prime esperienze hanno, in qualche caso, avuto significativi sviluppi nel tempo e si sono trasformate, nella pratica professionale di alcuni/e docenti, in acquisizioni permanenti e stimolanti.

 

Alla Scuola Media "G. Massari", la prof.ssa Vincenza Padovano ha integrato negli anni la pratica del "filosofare" nella sua programmazione ed ha continuato ad approfondire la sua riflessione educativa coinvolgendo i suoi alunni in proficue esperienze intellettuali. Una simpatica iniziativa delle classi II A e C (1997) è stata quella di fare un'intervista via E-mail ad Antonio Cosentino (conosciuto in qualche incontro avuto con lui a scuola).

Riportiamo alcune delle domande di carattere più generale con le relative risposte.

Michele - Durante le lezioni di filosofia, ho notato che anche se non c'è la volontà di affrontare un nuovo argomento, la mia mente non agisce secondo la mia volontà e mi spinge ad alzare la mano e ad arrivare con l'aiuto dei miei compagni a trarre nuove conclusioni. Questo libro (Il prisma dei perché ) ha il potere di opporsi alla mia volontà.

Cosentino - Caro Michele, non ti preoccupare di quello che ti è successo! Vorrei dire, però, che, secondo me, non è stato il libro a farti quell'effetto, ma, soprattutto, il fatto di sentirti una parte importante del gruppo dei compagni che discuteva.

Attilio - In un capitolo del Prisma abbiamo parlato della noia e abbiamo capito che un rimedio per combatterla è dialogare. Secondo lei ci sono altri rimedi?

Cosentino - Caro Attilio, se dialogare serve a combattere la noia, un buon dialogo, di quelli che ci insegna qualcosa veramente, dovrebbe essere qualcosa di più. Per la semplice noia sicuramente esistono anche altri rimedi, specialmente il divertimento! Ma cos'è il divertimento, se non ciò che può scacciare la noia?

Silvia - Leggendo il libro Il prisma dei perchè , Lei è d'accordo con il padre di Giulia che sostiene che la mente degli animali non è in grado di produrre cultura mentre la mente degli uomini si? Lei pensa che gli animali agiscano solo per istinto e che quelli addomesticati vengono stimolati dall'intervento esterno degli uomini? O ancora che anche gli animali hanno una cultura che gli uomini non riescono a capire? Se non è d'accordo con una di queste affermazioni per lei cosa  significa cultura?

Cosentino - Cara Silvia, la questione che poni è spinosa. Come risposta ti cito una suggestiva immagine del filosofo Nietzsche (Nel libro Sull'utilità e il danno della storia ): "L'uomo chiese una volta all'animale: Perché mi guardi soltanto, senza parlarmi della tua felicità? L'animale voleva rispondere e dire: La ragione di ciò è che dimentico subito quello che volevo dire - ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l'uomo se ne meravigliò". C'è di che discutere, che ne dici?

Antonio - L'altro giorno durante l'ora di filosofia stavamo riflettendo sull'affermazione di uno dei personaggi del Prisma, che sostiene che l'uomo è in grado di produrre cultura mentre  gli animali no. Dopo molte affermazioni due miei compagni sono intervenuti dicendo  che gli animali si pongono delle domande prima di agire. Io ho subito messo in discussione la loro affermazione dicendo che gli animali non si pongono delle domande perché agiscono d'istinto. All'uscita da scuola, andando verso casa, parlavo di elicotteri con i due compagni che avevano affermato che gli animali  sono in grado di porsi  domande. Un mio amico ha detto che il suo cane appena vede gli elicotteri tenta di prenderli, ma poi fallendo si ferma. All'udire tutto ciò sono arrivato con la mia mente ad una conclusione: "Gli animali in primo luogo agiscono d'istinto, poi si pongono delle domande". Ora prof. Cosentino le vorrei chiedere cosa ne pensa della mia conclusione?

Cosentino - Ti racconto un aneddoto. Un cane (forse quello del tuo amico) sta seguendo una traccia (annusando), quando arriva ad un incrocio. Annusa verso una direzione e lì non sente niente; annusa verso una seconda direzione e lì non sente niente; prova nella terza direzione e non sente niente. A quel punto, senza più annusare, va dritto verso l'ultima direzione rimasta. Cosa è successo?

Nicoletta - Perché ne Il prisma  compare sempre un interrogativo che i personaggi si pongono nella vita e a scuola?

Cosentino - Se si chiama Il prisma dei perché, deve essere per forza così, oppure: è proprio per questo che si chiama in questo modo. Comunque hai ragione, cara Nicoletta, gli interrogativi possono essere fastidiosi. E' meglio non esagerare!

Rita - Che cosa, secondo lei, Lipman trova di speciale nei ragazzi della nostra età?

Cosentino - Cara Rita, io credo che Lipman veda nei ragazzi quello che molti adulti hanno irrimediabilmente perso: la capacità di pensare in modo creativo.

Valentina - Vorrei comunicarle che dopo aver partecipato al Laboratorio di filosofia ho risolto alcuni problemi, ma ne sono sorti altri: io esisto veramente? Se ho una mente allegra vuol significare che ho un corpo e un cervello allegro? Quello che c'è intorno a me esiste  veramente o è solo una cosa immaginaria?

Cosentino - Cara Valentina, non ti angosciare troppo su questo tipo di problemi! Servono, soprattutto, per discutere e per giocare a costruire teorie. Meno male, comunque, che qualche problema lo hai risolto.

Valeria - Ha mai pensato che scrivendo libri di filosofia  avrebbe aiutato milioni di persone a risolvere i propri problemi?

Cosentino - Cara Valeria, secondo me la filosofia aiuta non a risolvere i problemi ma a vederli, a comprenderli meglio e poi, chissà ...

Marco - Fare filosofia può servire nella vita quotidiana? Io penso di sì, poiché prendere la vita con filosofia può essere molto utile, usare la mente, la forza della ragione e non la violenza e il sangue permetterebbe di evitare guerre ed episodi di cronaca nera.

Cosentino - Caro Marco, vedo che sei ottimista. Sono d'accordo con te: pensare insieme come avete fatto voi, aiuta a superare l'egoismo e a capire il valore del dialogo. Il problema è trovare qualche ragione per scegliere la ragione.