Tipper scopre la statistica
di
Berrie Heesen
Tipper, voglio raccontarti una
storia. Non posso più stare zitto. Devo raccontarla a qualcuno e, siccome ci
sei solo tu qui vicino, mi sa che dovrai ascoltarmi. Forse non sei mai stato
solo “un orecchio” prima d’ora, ma cerca di farlo come meglio puoi. Scoprirai
cosa vuol dire assomigliare a “un orecchio”. Vuoi ascoltare lo Zio Berrie, no?!
Tipper fa cenno di sì
con la testa.
Di cosa pensi si
tratta? Te lo dico.
Questa volta non sarà
facile essere “un orecchio”. L’argomento è complicato. È una cosa difficile. Si
tratta della gente, tutta la gente che ci circonda. Cosa sappiamo l’uno
dell’altro? Cosa sappiamo di noi stessi? Tutto ciò che sappiamo lo dobbiamo
soprattutto agli altri. Se non ci fosse altra gente intorno a noi, non sapremmo
niente di noi stessi. Abbiamo bisogno della gente per conoscere noi stessi.
Questo dovresti già saperlo, Tipper, perché a scuola di solito confronti i tuoi
voti con quelli degli altri. Prendere voti alti non serve a niente se tutti i
tuoi amici prendono voti alti.
Noi ci confrontiamo
con gli altri in tanti diversi modi. Uno di questi modi è molto difficile da
capire e da realizzarsi; ha un nome complicato: la statistica.
“Pensi di potermela
spiegare un pochino, Zio?!”
Ma certo ragazzo, è
per questo che ti sto parlando. Iniziamo con qualcosa che non hai scordato di
sicuro. Tu sai quello che il medico mi ha detto. Non devi mai scordarlo,
Tipper.
“La possibilità è che
tu viva da 6 mesi a 2 anni” – ha detto il medico. Abbiamo tutti avuto un grande
shock. Lo Zio stesso, Tipper, l’amico di Tipper che è il figlio dello Zio e
tanta altra gente. Ma cosa voleva dire il medico, Tipper? Te lo spiegherò per
bene.
Il medico voleva dire
“Caro signore, se teniamo conto di quello che è successo ad altre persone che
hanno avuto il tuo stesso male, sappiamo già come andrà a finire”. Ciò che mi
hanno detto, Tipper, si riferisce a quello che è accaduto ad altra gente. Si
tratta di gente che ha avuto il mio stesso tumore, più o meno alla mia stessa
età. Quelli che hanno avuto il mio stesso male quando avevano il doppio della
mia età rappresentano invece un caso diverso. E questo caso non c’entra niente
con il mio. È importante ciò che è accaduto alla gente intorno alla mia età,
che ha avuto un tumore nello stesso posto del mio: un tumore maligno (di 4°
grado) al cervello.
Sai Tipper, potrei
dire a me stesso che sono diverso da ogni altra persona, e questo è
assolutamente vero. Dopo tutto, ciascuno di noi ha la sua vita.
Una cosa del genere,
però, sarebbe come dire che il medico ha parlato di cose prive di senso e che
ha sbagliato a paragonarmi ad altra gente. Molte persone la pensano così e mi
dicono: “Non impazzire dietro alle statistiche!”. Agli occhi di queste persone
forse sembro scemo. Mi piacerebbe spingerle in uno dei canali di Amsterdam e
tenerle sott’acqua per un po’ prima di farle tornare a galla a prendere aria.
Forse mi capirebbero, non è vero?!
Tutti quanti viviamo
di statistica, Tipper. E se ciò non fosse vero, nessuno metterebbe da parte i
soldi per la sua vecchiaia,
diciamo, per la pensione. Tutti si aspettano che dopo i 65 anni ci sia ancora
qualche altro anno da vivere. Perché la gente pensa questo, Tipper? Statistica!
Sappiamo che nel nostro mondo si vive all’incirca 75 anni e che le donne vivono
un pochino in più degli uomini. Questo è ciò che pensa la gente, cioè che la
fine della propria esistenza viene quando si è ormai vecchi.
Anch’io ho sempre
creduto così, Tipper. Certo, ognuno di noi sa che questo potrebbe essere
sbagliato. Uno può anche avere un incidente o una malattia grave, ma non è
bello pensarci. Così ce ne scordiamo.
Pensa cosa vuol dire
invecchiare, Tipper. A 17 anni avevo un amico della mia stessa età. Al sabato,
di solito giocavamo a scacchi e qualche volta abbiamo immaginato di avere circa
70 anni e di giocare ancora a scacchi insieme, o di passeggiare nel parco. Poi
pensavamo a come voler invecchiare e al fatto che avremmo avuto bisogno di un
bastone per camminare.
Non c’era niente di
sbagliato in tutto ciò, Tipper. È la statistica. Anche noi saremmo dovuti
invecchiare. I miei nonni, ad esempio, sono vissuti a lungo e sono invecchiati.
A me il medico ha detto invece che vivrò solo altri due anni al massimo. Boom!
Ora, per quanto mi riguarda, la statistica è completamente cambiata. La
statistica mi dice ora che davanti a me ho solo due anni.
E cosa dice la gente,
Tipper? Ah, ne ho sentite tante. “Può darsi che anche tu riesca a diventare
vecchio!”. Fesserie, Tipper. Cose ridicole e senza senso. Non altro. Oh, certo
qualcuno può sperarlo, ma nessuno ci crede fino in fondo. Ciò che alcune
persone vorrebbero dirmi, caro Tipper, è che talvolta qualcuno con il mio
stesso male è sfuggito alla statistica. Ma a quanti è successo? Una persona su
400.
Questa è di nuovo statistica, Tipper. Ti ho detto che avrei
cercato di spiegartela. Ebbene, la possibilità che io possa sopravvivere è
davvero molto piccola. Ma quanto piccola?! Diciamo così: se uno compra un
biglietto della lotteria nazionale ha pochissime possibilità di vincere il primo
premio. Nel mio caso è la stessa cosa. Tantissima gente partecipa, ma solo uno
vince il primo premio. Per sperare di vincere davvero il primo premio di una
lotteria nazionale una persona dovrebbe spendere tutti i soldi che riesce a
procurarsi, tantissimi. Ma questo non è possibile, perché così il premio
sarebbe già completamente speso e finito.
No Tipper, ho bisogno della
statistica per decidermi in questi due anni a fare davvero le cose che voglio
fare (e non pensiamo a quei 6 mesi). Questo è tutto ciò che ora so. Non voglio
affatto pensare di avere la pur minima possibilità di sopravvivere.
L’importante è che durante il tempo che effettivamente ho a disposizione io
possa vivere così come mi piace. Mi basta solo pensare a ciò che voglio fare in
questa breve vita e poi scelgo cosa voglio fare. Non sono tenuto a dirlo,
Tipper, le persone magari non vogliono neanche sentirlo. Sono tenuto invece a
star dietro alla loro statistica e a pensare di poter diventare vecchi. C’è
gente che vuole ancora che anch’io lo speri, o piuttosto che lo speri con loro
(assecondando ciò che vogliono).
Capisci, Tipper, tu mi conosci
da tanto tempo. Sai perfettamente che mi sarebbe piaciuto invecchiare. Avrei
voluto vederti prendere il tuo primo lavoro, il tuo primo stipendio. Mi sarebbe
tanto piaciuto rimanerti accanto, Tipper, lo sai questo! Mi avresti invitato,
non è vero?! L’unico problema è che la statistica dice che è molto poco
probabile che io possa essere ancora qui.
Di certo non posso vivere
pensando al primo premio. Meglio pensare a fare le cose che mi piace fare
adesso. Il tempo si accorcia.
Questo volevo dirti, Tipper,
perché qualche volta certe persone mi fanno star male; dico, quelle che
vorrebbero che io sperassi ancora di poter diventare vecchio. Non lasciare che
la gente che ti circonda ti faccia diventare scemo, Tipper. Pensa bene ciò che
vuoi e va dritto per la tua strada. L’intera nostra vita è fatta di statistica,
non scordarlo. So che tutto questo è difficile da seguire, ma è importante che
tu ti sforzi di capire.
Berrie
Heesen
2
Febbraio 2002
Traduzione inglese di
Suzanne Greene.
Traduzione italiana di
Alessandro Volpone.